Deploy Value

Agile Venture Vimercate – The agile way to testing – #AVV2020

17 Giugno 2020 - 5 minuti di lettura

Il 30 Maggio si sarebbe dovuta tenere la conferenza del circuito Agile Venture nella sede Nokia dell’Energy Park a Vimercate. E come sempre, sarebbe stata una bella occasione per vedersi di persona e scambiare quattro chiacchiere e conoscenza. Per la prima volta tutto ciò è avvenuto da remoto, distanti sì ma con tanta sete di Agilità e voglia di sentirsi.

Attraverso una board ottimamente organizzata per l’occasione (per questo ringraziamo Italian Agile Movement (1), gli sponsor e tutti i volontari), è andata in scena l’Agile Venture Vimercate 2020 – The agile way of testing (2).

In questo articolo cercheremo di farvi rivivere la giornata attraverso il racconto del keynote e qualche talk.

Buona lettura.

#AVV2020 – Introduzione alla board e prossimi appuntamenti

Essendo la prima conferenza gestita da remoto, è stato necessario spiegare a tutti i partecipanti come muoversi all’interno dello spazio virtuale organizzato con una board sulla piattaforma Miro (3). Per l’occasione è stato ricreato uno spazio con al centro le track della conferenza, delle aree svago (perché è giusto anche farsi quattro risate) e tutt’intorno gli slot delle aziende, tra le quali noi di Intré, che rendono possibili questi eventi.

Parola poi a Fabio Ghislandi, presidente dell’Italian Agile Movement nonché partner di Intré, il quale ha introdotto “IAM on AIR – La serie – Stagione 1”. L’idea è arrivare a fine 2020 con mini conferenze tematiche con cadenza bisettimanale. Ogni stagione sarà caratterizzata da quattro eventi.
Il 4 Giugno si parte con il primo episodio della prima stagione, a tema “How i met Agile?”.
Per “IAM on Air” Fabio ci tiene a spiegare che la call for speaker, ribadita stagione dopo stagione, rimarrà sempre aperta. L’intento è alimentare un funnel di potenziali talk per riempire i singoli eventi.

#AVV2020 – Keynote

La conferenza è iniziata con il keynote curato da Nokia, nelle parole di Massimo Canali e Rosario Gagliolo.

Hanno raccontato la storia di un successo, frutto di anni di lavoro, che oggi fa da collante tra il cliente e il team di R&D. Un ambiente di test automatico organizzato che permette un flusso continuativo di feedback per entrambe le parti.

Vuoi saperne di più? Leggi l’articolo di approfondimento.

Andrea Francia ha condotto un talk pratico, nessuna slide bensì IDE e righe di codice.

L’intento di Andrea è stato dimostrare, per chi ancora non ne fosse convinto, l’efficacia del Test Driven Development realizzando un kata relativo ad un delivery service generico.

Cosa si intende per il ritmo del TDD? Scopritelo nell’articolo di approfondimento.

Luca Sturaro è un agile coach e trainer appassionato di Agilità dal 2011.

Forte della sua esperienza nel software in ambito medicale, Luca ha spiegato come siano riusciti far convivere l’Agilità in un ambiente fortemente normato, mostrandoci i vincoli e alcune delle sfide affrontate in ambito testing (automation e manuale) per mantenere aderenza agli standard di qualità.

Per ulteriori approfondimenti vi rimando alla lettura dell’articolo.

Ewa Marchewka, Head of Productization per Nokia, ha curato un talk parlando di collective intelligence, o intelligenza collettiva.

Perché alcuni team performano meglio di altri? Esistono diverse ragioni, tra cui l’intelligenza collettiva appunto.

Che vuol dire intelligenza collettiva?

Dalla pagina Wikipedia (5)

…is shared or group intelligence that emerges from the collaboration, collective efforts, and competition of many individuals and appears in consensus decision making…

Wikipedia stessa è un prodotto di intelligenza collettiva, se ben ci pensiamo.

Chi vuol essere milionario?

Per farci entrare meglio nella tematica, Ewa ha preso spunto dal quiz game Chi vuol essere milionario?
Brevemente, il concorrente deve rispondere a domande di difficoltà crescente e, qualora non sia in grado di dare una risposta, ha tre opzioni:

  • l’aiuto del pubblico;
  • la telefonata da casa;
  • chiedere la rimozione di due risposte sicuramente sbagliate.

Sono stati raccolti dei dati e fatte delle statistiche per capire chi, tra l’aiuto del pubblico e la telefonata da casa, avesse più ragione.
E’ emerso che il 65% delle volte “l’esperto da casa” ha risposto correttamente, contro il 91% ottenuto dal pubblico.

Ecco cos’è l’intelligenza collettiva: usare l’intelligenza di tutti. Nel caso del quiz show, delle persone presenti nello studio.

Ewa ha poi parlato di due fattori:

  • g factor, ovvero l’abilità mentale di una persona di performare task cognitivi;
  • c factor: abilità di un gruppo di performare un range ampio di task.

Diversity e intelligenza collettiva per team SCRUM

Cosa impatta l’intelligenza collettiva? Dalle slide di Ewa:

  1. Average intelligence of group elements
  2. Smartest element intelligence
  3. Speaking turn distribution
  4. Average social sensitivity
  5. DIVERSITY

Ewa ci dice che nella realtà gli ultimi tre sono gli aspetti statisticamente più rilevanti.

Parlando della Diversità, pensiamo ad un gruppo, o meglio ad un team di lavoro. Più è vario, e meglio è. Se un task richiede creatività, meglio avere più punti di vista piuttosto che avere un gruppo coeso che va verso un unico punto di vista. E in tal senso la cognitive diversity, ovvero la diversità di stili di problem solving skill, ha un impatto positivo.
Se invece è l’efficienza ad essere richiesta, la cognitive diversity potrebbe avere un impatto negativo.

Come dovrebbe agire uno SCRUM team per migliorare, sfruttare al meglio l’intelligenza collettiva?:

  • Definire task non ripetitivi.
  • Cercare di autogestirsi il più possibile.
  • Essere cross-funzionale.

Per convincerci dell’importanza dell’utilizzo dell’intelligenza collettiva, nell’ultima parte del talk Ewa ha introdotto Moler (6), una libreria open source sviluppata in Nokia, frutto appunto di intelligenza collettiva. E’ nata dall’esigenza di migliorare l’esperienza delle persone che avevano problemi comuni nella scrittura di script di test automation.

#AVV2020 – Conclusioni

Come scritto ad inizio articolo, è stata una giornata diversa dal solito. Quella che però non è mancata è la voglia di sentirsi, vedersi, parlare di Agilità. Testimonianza sono i numerosi post-it di apprezzamenti e domande lasciate per ogni talk. Ma non solo. Non sono mancate foto di pietanze, selfie.

Da parte mia un grazie a Intré, a tutti i volontari e gli altri sponsor per la realizzazione dell’evento.

Articolo scritto da