Quando mi chiedono informazioni su Intré non posso fare a meno di citare il pay off Learn / Code / Deploy Value.
I tre pillar costitutivi del pay off sintetizzano al meglio chi siamo e che cosa facciamo, ma c’è un’altra terzina di parole che personalmente identifica l’azienda nella dimensione del “come lo facciamo”: team, Scrum e gilde.
Ed eccoci arrivati agli argomenti di questo episodio della rubrica “Intrévista doppia”: la gilda.
No, non siamo druidi , maghi o alchimisti (anche se onestamente la parola richiama a certi scenari fantasy) bensì…scopritelo attraverso le parole di Francesco Sacchi e Luca Marcato, i nostri “fari” in tema gilde nonché ideatori del format gildonferenza.
Ciao, chi sei? Descriviti brevemente.
Mi chiamo Francesco, ho 32 anni e da quattro anni lavoro in Intré.
Ciao, sono Luca ho 33 anni e sono uno sviluppatore, mestiere che svolgo dal 2013 in Intré.
A tal proposito, ringrazio Emanuele Mantovani il quale a suo tempo mi consigliò di inviare una candidatura per un colloquio.
Ho iniziato lavorando su un progetto scritto in linguaggio Scala [1] e con il passare del tempo sono sono cambiati i progetti, le tecnologie e anche i team. Insomma, negli anni è cambiato molto il mio modo di vedere e approcciare lo sviluppo software, ho imparato tantissimo ma non mi accontento: ho ancora tanta sete di conoscenza.
Nel tempo libero amo andare in moto, mi diverto ad armeggiare con le mie pcb (printed circuit board, i circuiti stampati) “homemade” e da un po’ di tempo a questa parte ho una nuova passione, l’arrampicata, soprattutto boulder [2].
Dammi una definizione della parola gilda.
“Una gilda per me è un gruppo di persone con un obiettivo comune.”
Nel nostro contesto l’obiettivo è sempre l’apprendimento di gruppo relativamente ad un argomento specifico. Qualche volta ne esce anche qualche artefatto utile.
“Una gilda è un gruppo di persone che si aggregano e si auto-organizzano lavorando assieme per conseguire un obiettivo comune.”
L’argomento della gilda viene deciso a priori ad ogni Intré Camp durante il quale vengono inizialmente raccolte le proposte dopodiché ognuno sceglie a quale gilda partecipare, a seconda del proprio interesse.
Per ogni nuova gilda viene definito un referente che ha il compito di facilitare ogni incontro. Il referente è solitamente chi propone la gilda, ma non deve essere per forza la stessa persona.
Lo scopo delle gilde è quello di imparare qualcosa di nuovo e migliorarci collettivamente per poi condividere quanto imparato con il resto dell’azienda.
Quale gilda pensi possa essere definita la migliore?
“La mia”.
Scherzi a parte, una buona gilda è quella che mi “fa alzare dal divano la sera” e accendere il computer per portare avanti quanto sto facendo.
“La gilda migliore è quella che mi appassiona così tanto da farmi perdere di vista l’orologio e farmi accendere il computer ogni volta che posso.”
Questo tipo di gilda è anche quella che mi lascia di più e mi fa imparare molte più cose.
Potendo tornare indietro, a quale gilda avresti voluto prendere parte?
La gilda MarHashCode oppure Alexa Skill [3].
La gilda MarHashCode è nata con l’obiettivo si sviluppare le competenze necessarie per partecipare al round di qualificazione della competizione Hash Code [4], organizzata da Google per il 20 Febbraio 2020.
Lo studio e gli sforzi compiuti hanno portato un grande risultato: il team che ha partecipato alla competizione si è classificato al 560° posto su un totale di oltre 10000 partecipanti provenienti da tutto il mondo.
La gilda Alexa Skill, come suggerisce il nome, si è occupata dell’implementazione di una nuova skill custom per la gestione della lista della spesa. Una skill Alexa è un’applicazione che permette di estendere le funzionalità base di ciascun dispositivo della serie Amazon Echo e trarre il massimo dall’assistente digitale Alexa, incorporato in questi dispositivi.
L’unica gilda che mi viene in mente al quale avrei voluto prendere parte è quella sui design pattern.
I design pattern in informatica sono soluzioni progettuali generali a problemi ricorrenti e la loro conoscenza è un importante strumento sia per lo sviluppo che per la comunicazione fra sviluppatori.
La gilda “blackbelt keypunchers” (sì, questo era il suo nome tra i partecipanti) ha fatto una panoramica dei pattern identificati nel famoso libro Design Patterns [5] e di vari architectural e integration pattern.
Di questi ne sono stati approfonditi alcuni, confrontandoli ed implementandoli svolgendo alcuni kata, e condivisi nel GitLab aziendale.
Fra i design pattern studiati: abstract factory, singleton, adapter, decorator, chain of responsibility, observer; fra quelli architetturali: MVC, MVVM, MVP.
Gilda come mezzo utile per conoscere meglio colleghi con il quale non lavori solitamente. Sei d’accordo?
E’ un effetto collaterale piacevole.
Sì, è uno degli aspetti positivi anche se non è l’unico.
Siamo sempre di più, suddivisi tra le due sedi di Seriate e Monza. La gilda aiuta ad abbattere anche queste distanze.
Gildonferenza, una conferenza dedicata alle gilde. Quando è nata l’idea?
Ho una pessima memoria, non ricordo né quando né chi l’avesse proposta.
Quello che posso dire è che, prima dell’avvento della gildonferenza, l’unico momento per presentare e condividere il lavoro di studio di tre mesi di un gruppo di persone era con una presentazione di 10 minuti: troppo poco.
Sentivamo l’esigenza che tale lavoro dovesse essere condiviso e messo a frutto.
La gildonferenza è uno strumento che permette di avere un po’ di spazio per diffondere quanto imparato.
Qualche giorno prima dell’Intré camp del 30 Ottobre 2018 Fabio Ghislandi riportò l’esigenza di condividere i risultati e le esperienze delle varie gilde.
C’era bisogno di trovare una modalità che permettesse di raccontare quanto fatto una gilda.
Con Francesco ne parlammo in ufficio e decidemmo di organizzare una conferenza a tema gilde. Durante la preparazione delle slide non sapevamo quale titolo scegliere…ed eccoci qua “Proviamo con il nome gildonferenza, tanto poi lo cambiamo…”. E’ rimasto così.
Più o meno come ci si comporta con i commenti nel software “aggiungiamoli, tanto prima o poi li cambiamo/rimuoviamo.”
Cosa ne pensi dell’apertura alle gilde ai clienti?
Utile per loro, utile per noi, utile per rinforzare il rapporto reciproco.
Mi sembra un ottima idea.
Più siamo, più spunti interessanti possono uscire.
Lo spirito della gilda è proprio quello di migliorare assieme quindi perché no?!
Dal 2015 ad oggi, cosa ne pensi del percorso delle gilde in Intré?
Ci sono state diverse evoluzioni, esperimenti andati più o meno bene. Questo percorso riflette il nostro modo di lavorare: inspect e adapt.
Rispetto ai primi tentativi, è chiaro siano cambiate molto.
Non c’è una ricetta giusta da applicare ad ogni azienda, in Intré è stato un esperimento/miglioramento continuo che ha portato a qualcosa di sempre più definito e funzionante fino alle gilde come le conosciamo oggi.
Gilde e futuro. Quali evoluzioni vedi?
Difficile a dirsi. Ad oggi stiamo vivendo un nuovo esperimento di gilda (apertura ad esterni, budget per eventuali corsi di formazione…).
Vedremo quali evoluzioni porterà.
“La domanda da un milione di dollari!”
Al momento sono molto curioso per l’iterazione che è partita nel mese di Luglio.
Le novità che ha introdotto Alessandro Giardina sono importanti:
temi per nuove gilde, maggiore autonomia di tempo, budget da dedicare alle gilde…ripartiremo alla grande!
Siamo arrivati alla fine, salutatevi.
“Ciao Luca, un abbraccio.”
“Sperando in tantissime e interessantissime proposte al prossimo camp, arrivederLa alla prossima gilda!”