Il coach non è un maestro
Chiunque abbia fatto sport ha incontrato delle figure che avevano l’incarico di insegnare le regole, i movimenti fondamentali, le tattiche e le strategie per muoversi sul terreno di gioco. In pratica, il primo allenatore è spesso un maestro che, insegnando, fornisce le basi su cui ogni atleta andrà a sviluppare le proprie capacità, e con cui contribuirà eventualmente al gioco di squadra.
Ma cosa succede quando le basi già ci sono? Consideriamo, portando il caso al limite estremo, i grandi campioni degli sport individuali: ha senso pensare che il loro coach sia qualcuno che gli può insegnare qualcosa sul piano pratico o su come affrontare una competizione? Eppure, anche gli atleti all’apice delle classifiche mondiali hanno qualcuno al loro fianco.