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10 falsi miti da sfatare sull’accessibilità di prodotti digitali

3 Novembre 2025 - 4 minuti di lettura

Da alcuni anni in Thanks Design ci stiamo occupando di accessibilità digitale in modo strutturato. Un percorso fatto di formazione, evoluzione del nostro approccio, workshop e certificazioni, che ci ha portato a supportare al meglio i nostri clienti nella progettazione di prodotti e servizi accessibili.
Durante i diversi talk e workshop che ho tenuto su questo argomento, mi sono reso conto che esistono alcuni falsi miti che spesso rischiano di portare fuori strada team e aziende.

In questo articolo ho raccolto i 10 falsi miti più ricorrenti da sfatare in merito all’accessibilità digitale.

I 10 miti da sfatare

1. L’accessibilità riguarda solo i designer

Falso: L’accessibilità è una responsabilità condivisa da tutti i membri del team, non solo dai designer. Se la grafica della UI di un sito è accessibile, ma gli sviluppatori non implementano correttamente il codice dei componenti (ad esempio trascurando la semantica HTML o le label WAI-ARIA), o i content creator non caricano contenuti accessibili (ad esempio inserendo un testo rasterizzato dentro un’immagine), quel sito non sarà accessibile. Ogni persona coinvolta nel progetto deve tenere conto dell’accessibilità.

 


 

2. L’accessibilità di un sito o di un’app si può certificare

Falso: Non esiste una certificazione riconosciuta dalla normativa per l’accessibilità di un prodotto o servizio digitale. Esiste invece una certificazione per gli esperti di accessibilità — “Web Accessibility Expert” — (riferimento normativo UNI 11506 e UNI 11621-3).
Ciò che può essere rilasciato in merito all’accessibilità di un sito o prodotto digitale è una dichiarazione di conformità alla norma UNI CEI EN 301549.

 


 

3. L’accessibilità digitale riguarda solo siti e applicazioni

Falso: L’accessibilità digitale non si limita alla grafica o al codice di siti web e app: riguarda ogni tipo di contenuto digitale presente all’interno di un servizio digitale, come ad esempio file PDF, documenti Word, video e altri formati. Tutto ciò che viene distribuito online da parte dell’azienda o dell’ente pubblico in questione dovrà rispettare le linee guida di accessibilità.

 


 

4. Per verificare l’accessibilità digitale di un sito è sufficiente la scansione di un tool automatico

Falso: I tool automatici sono utili, ma non sufficienti per una valutazione completa dell’accessibilità. Possono rilevare alcuni problemi e segnalare criticità, ma non sono in grado di valutare aspetti più complessi. La verifica deve essere “manuale” e condotta da un esperto di accessibilità.

 


 

5. Con un accessibility overlay posso risolvere tutti i problemi di accessibilità con un click

Falso: Gli overlay per l’accessibilità (widget/plugin già pronti “installabili” su un sito esistente) sono una soluzione temporanea e spesso inefficace. Questi strumenti non risolvono i problemi sottostanti del codice e non sono una valida alternativa a una progettazione accessibile by design. In molti casi, possono addirittura causare nuovi problemi, creando confusione invece di semplificare l’esperienza per gli utenti.
Per approfondire, rimando a questo articolo di Roberto Scano:
👉 Le promesse e le insidie degli accessibility overlay per utenti ciechi e ipovedenti

 


 

6. L’accessibilità di un sito è un vantaggio solo per gli utenti con disabilità

Falso: Anche se l’accessibilità nasce per garantire l’accesso a chi ha disabilità, offre vantaggi a tutti gli utenti. Un design accessibile migliora l’esperienza complessiva, favorendo una migliore organizzazione dei contenuti, una fruibilità ottimale e un impatto positivo anche dal punto di vista SEO.

 


 

7. Un sito web accessibile è più brutto esteticamente

Falso: Le tecnologie attuali consentono di progettare siti web accessibili senza comprometterne l’estetica. Le linee guida di accessibilità si concentrano su aspetti funzionali e strutturali, ma non limitano la creatività del design. Un sito web può essere bello, innovativo e, allo stesso tempo, accessibile.

 


 

8. L’accessibilità può essere posticipata alla fine del processo di progettazione

Falso: L’accessibilità non è qualcosa da aggiungere all’ultimo minuto: bisogna occuparsene fin dall’inizio del progetto. Includerla nelle prime fasi di sviluppo è più efficiente e meno costoso rispetto a introdurla successivamente, quando i cambiamenti potrebbero richiedere risorse aggiuntive e costose.

 


 

9. La conformità di un sito accessibile può essere valutata solo da utenti con disabilità

Falso: Anche se il test con utenti con disabilità è estremamente utile, la dichiarazione di conformità deve essere svolta da un esperto di accessibilità, che potrebbe avere o non avere una disabilità.

 


 

10. Dopo il rilascio del mio sito o della mia app non dovrò più preoccuparmi dell’accessibilità

Falso: L’accessibilità è un percorso di miglioramento continuo. Dopo il rilascio di un sito, l’azienda dovrà predisporre:

    • un canale di comunicazione per ricevere eventuali segnalazioni da parte degli utenti
    • un workflow attraverso cui valutare e affrontare, quando necessario, ogni richiesta.

Conclusione

L’accessibilità digitale è una sacrosanta opportunità di miglioramento dei propri prodotti e servizi digitali, per un mondo sempre più inclusivo e senza discriminazioni.
Sfatare falsi miti e pregiudizi è sicuramente il primo passo per intraprendere questa sfida al meglio.

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