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OpenHAB: guida allo sviluppo di funzionalità

2 Settembre 2019 - 2 minuti di lettura

Si tratta di un software modulare sviluppato in Java che permette di configurare e gestire in maniera automatica un gran numero di dispositivi: una vera e propria piattaforma per la domotica, che ha l’obiettivo di automatizzare la casa attraverso semplici operazioni.

Ma come possiamo sviluppare per OpenHAB? È stato argomento di una presentazione durante l’unconference in occasione dell’ultimo Camp di Giugno!

OpenHAB: cos’è e come funziona

Partiamo dall’acronimo: OpenHAB significa Open Home Automation Bus. Si tratta di un software open source, sviluppato in Java, che permette di automatizzare la propria abitazione o anche l’ufficio, personalizzando le funzioni.

La forza di questa piattaforma è il suo carattere modulare e l’ampia gamma di funzionalità possibili, che è possibile espandere grazie all’installazione di ulteriori componenti.

È compatibile con tutti i principali sistemi operativi, come Windows, MacOS e Linux.

OpenHAB si basa su questi semplici concetti:

  • Things: sono i dispositivi che possono essere integrati all’interno del sistema.
  • Channels: sono gli insiemi di valori e funzionalità messe a disposizione da una thing.
  • Bindings: pacchetti software che si occupano di gestire la comunicazione con i dispositivi.
  • Items: rappresentazione logica di un oggetto all’interno del sistema.
  • Links: sono i collegamenti tra gli item e i channel.
  • Sitemaps: utili per raggruppare i diversi item per categoria o in base alla loro posizione (es. soggiorno, camera da letto, ecc.).
  • Rules: permettono di eseguire delle operazioni al verificarsi di determinate condizioni.

Questo schema mostra tutti i componenti appena descritti.

Configurazione di OpenHAB: facciamo accendere una lampadina

Il sistema può essere configurato in tre modi diversi:

  • manualmente, creando tutti i file necessari (il linguaggio usato si basa su Xbase e Xtend);
  • da interfaccia, tramite una procedura guidata;
  • automaticamente, sfruttando la funzionalità di thing discovery.

Il nostro collega Carlo Ballabio ci ha mostrato come avviare OpenHAB in pochi minuti usando una delle immagini Docker disponibili.

Successivamente ha aggiunto tramite interfaccia una lampadina Philips Hue, configurando delle regole per l’accensione e lo spegnimento automatico.

Infine, ci ha illustrato le possibili integrazioni con sistemi sviluppati da terze parti, come ad esempio Google Assistant. In questo modo ha dimostrato come sia possibile interagire da remoto con tutti i dispositivi installati a casa tramite i comandi vocali di Google Home.

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