Susanna ha organizzato il suo intervento in due momenti, parlandoci sì di strumenti ma distinguendoli in base al tipo di lavoro da svolgere.
Dopotutto lavorare al concepimento e realizzazione di un prodotto nuovo è ben diverso dal lavorare all’aggiornamento di un prodotto già esistente.
Approccio Agile per realizzare un prodotto nuovo
Quando si avvia un nuovo progetto bisogna innanzitutto tenere conto degli interlocutori, ovvero gli stakeholder [1], anche interni all’azienda.
L’altro aspetto riguarda gli obiettivi che si vogliono raggiungere, ad esempio in termini di ricavi, penetrazione nel mercato, crescita dei volumi di vendita.
E’ quindi fondamentale fare chiarezza sugli obiettivi e le persone coinvolte.
Susanna consiglia di sfruttare al meglio la fase di discovery del progetto, ovvero guardarsi intorno, sia all’interno che all’esterno dell’azienda, svolgere attività quali analisi di mercato per capire se esistono soluzioni affini o caratteristiche assenti nei prodotti concorrenti.
Abbiamo tutti Internet a disposizione, sfruttiamolo per reperire informazioni da forum, manuali d’uso, video dimostrativi e chi più ne ha più ne metta.
Da tutti questi dati potremmo cogliere i punti di forza e di debolezza delle soluzioni già presenti, e ragionare di conseguenza per il nuovo prodotto che andremo a realizzare.
Il passo successivo è definire quelli che saranno gli utenti finali, il nostro pubblico, utilizzando come strumento le personas [2].
Una personas è una rappresentazione semi-reale del cliente ideale, basata su dati concreti e ipotesi di caratteristiche demografiche, comportamenti, motivazioni e obiettivi.
Non parliamo quindi di definire semplici segmenti di pubblico bensì profili più a 360 gradi.
Per ottenere informazioni utili alla realizzazione delle personas potremmo ricorrere ad interviste o questionari.
Impact Mapping
Uno strumento che Susanna ha trovato e trova molto utile, dall’alto della sua esperienza con prodotti digitali B2B e B2C, è l’Impact Mapping [3] ovvero una tecnica di pianificazione strategica che aiuta a comporre una mappa mentale.
Sono quattro gli elementi sul quale ragionare:
- Chi, ovvero le personas.
- Perché, l’obiettivo che vogliamo raggiungere.
- Come, in termini di impatti che tale prodotto avrebbe sull’azienda e non solo.
- Cosa, quindi definire le attività, i deliverable, le caratteristiche del prodotto che ci aiuteranno a raggiungere l’obiettivo.
L’Impact Mapping è uno strumento che ha senso se utilizzato insieme attraverso una sessione collaborativa dove più persone, meglio se con competenze eterogenee, collaborano.
Esistono ovviamente altre tecniche valide, perché portano alla generazione di tante idee, come ad esempio il Brainstorming o il Liftoff per il quale Susanna suggerisce il libro “Liftoff: Start and Sustain Successful Agile Teams” [4].