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Agile Venture Vimercate 2021 – Covid19 e Agilità

15 Luglio 2021 - 8 minuti di lettura

Sabato 26 Giugno ho partecipato all’Agile Venture Vimercate, un appuntamento fisso del circuito delle conferenze patrocinate dall’Italian Agile Movement.

Una bella occasione per parlare di Agilità e fare quattro chiacchiere con colleghi e altri amici…ma da più di un anno a questa parte la pandemia di COVID-19 ha inevitabilmente interrotto tutto ciò costringendoci a cambiare le nostre abitudini.

Com’è cambiato i l lavoro nella vostra azienda? E’ peggiorato, è migliorato? Avete subìto i cambiamenti o li avete governati?
Come è stato collaborare con aziende e organizzazioni in modalità Agile ma completamente remota ?
Come sono cambiate le modalità di training e coaching?

In questo articolo vi ripoterò un resoconto del keynote curato da Andrea Gelli e una sintesi di due talk:

Buona lettura.

Agile B-side

Da appassionato di musica quale è, Andrea ci parla della sua esperienza in quest’ultimo anno e mezzo, regalandoci per questo Agile Venture Vimercate un keynote con punto di vista alternativo.

Perché B-side?

Una volta c’erano i vinili, e tradizionalmente sul lato A del disco veniva inciso il brano più “facile” al primo ascolto, nel tentativo di raggiungere una fetta maggiore di pubblico. Il lato A dell’Agile è quello mainstream, quello fatto di parole scintillanti, entusiasmanti, ad alto coinvolgimento. “Cambiamento” è una parola molto amata ed usata dagli agilisti, ma è il lato B, il B-side, che in alcuni casi porta il contenuto vero.

Marzo 2020

Arrivò il SARS-COV2, imponendo un cambiamento delle nostre vite. Non trovavamo più ciò che stavamo cercando…si passò dall'”andiamo a lavorare” al “restiamo a lavorare”. Alcune persone, team, organizzazioni avevano già esplorato Agile B-side scoprendo falsi miti, sperimentando nuove opzioni, adattando framework e pratiche ai propri contesti.

I cross-fader

Andrea ha vissuto questo cambiamento “dalle trincee” di alcune grandi aziende, portandoci racconti di fatti ed opinioni che non si sentono ascoltando solo il lato A.
Per paragonare le realtà che ha vissuto in questo ultimo anno e mezzo, Andrea ha tenuto conto di tre parametri, o cross-fader per rimanere in tema musicale:

  • On site – Remote: Quanto un’azienda è aperta al remote working?
  • Traditional – Alternative: Quanto un’azienda è disposta a modificare i propri cultura aziendale, metodo di lavoro e mentalità, vista la situazione eccezionale?
  • On hold – On track: Che conseguenze ha subito il business dell’azienda? Come è ripartito?

Un altro cross-fader interessante è sulla Qualità – Velocità.
Le aziende dovevano riorganizzarsi velocemente per far ripartire il business. Attenzione però al debito tecnico, una metafora la cui paternità è di Ward Cunningham (uno dei firmatari del manifesto Agile), per spiegare il rischio che si corre nello sviluppare software senza prestare attenzione ad alcune buone pratiche. Un rischio che, nel medio-lungo periodo, le aziende pagano per la gestione e il mantenimento di progetti.

Confucio e il momento migliore per piantare un albero

Per capire meglio il concetto di debito tecnico, Andrea riprende un proverbio cinese di Confucio:

Il momento migliore per piantare un albero è vent’anni fa. Il secondo momento migliore è adesso.

Che vuol dire? Per tutti i casi di successo di aziende che in questi mesi hanno fronteggiato bene gli eventi è molto probabile che avessero iniziato il percorso ben prima. Perché bisogna adattare la metodologia al proprio contesto aziendale, e ciò richiede tempo, perché devono essere le persone ad accogliere tale cambiamento. Un cambiamento che non va forzato.

La teoria del cigno nero

Dalla pagina su Wikipedia

La teoria del cigno nero è una metafora che descrive un evento non previsto, che ha effetti rilevanti e che, a posteriori, viene inappropriatamente razionalizzato e giudicato prevedibile con il senno di poi.

Etimologicamente questa teoria prende le mosse dall’errata assunzione, nell’emisfero boreale, dell’inesistenza del cigno nero, “scoperto” (dal mondo occidentale) solo nel 1697.

In un sistema caotico, una piccola modifica introdotta oggi potrebbe avere effetti nel medio-lungo periodo, e non si riuscirebbero a trovare connessioni.

Ma non è solo questione di fortuna…

Andrea ricorre ad un’altra citazione, meglio una battuta, detta da Chris Wilton, uno dei protagonisti del film “Match Point”

La gente ha paura di ammettere quanto conti la fortuna nella vita. Terrorizza pensare che sia così fuori controllo. A volte in una partita la palla colpisce il nastro e per un attimo può andare oltre o tornare indietro. Con un po’ di fortuna va oltre e allora si vince. Oppure no e allora si perde.

C’è un evidente richiamo al tennis, non puoi sapere se la pallina rimarrà in campo o meno una volta che ha colpito il nastro. In generale, non possiamo prevedere, ma possiamo prepararci.
Se ci alleniamo, se studiamo così da migliorare le nostre skill, saremo sicuramente più pronti e avremo più occasioni di ridurre l’effetto del caso.

KISS – Keep it simple stupid

Davide, come Andrea per il keynote, ci ha portato la sua esperienza con le aziende nel ruolo di Agile coach. Come ci si è organizzati?

Ma non solo le aziende…a Londra, nel quartiere di Chelsea, un amico di Davide ha un ristorante gestito in maniera Agile con il framework Scrum. Con la pandemia anche (e forse soprattutto) il mondo della ristorazione ha subito un duro colpo. Questo ristoratore però non ha perso tempo e, dalla nuova situazione portata dal covid, ha aggiornato la sua attività offrendo un servizio di consegna a domicilio del cibo e della spesa. Ascoltando le persone durante le consegne, aveva capito che c’erano altri bisogni in questa nuova configurazione di vita, in particolare bisogno di qualcuno che offrisse riparazioni di elettrodomestici. Ha quindi aggiunto questo servizio ai già citati servizi di delivery.

Questo breve racconto cosa ci insegna? Che dalla situazione attuale si possono anzi si devono analizzare i problemi e cogliere le opportunità.

La nuova normalità

La pandemia è stata per tutti la nuova normalità, e quello che verrà dopo sarà la nuova normalità. Diversa dall’attuale e diversa da prima.

Davide ci ha spiegato ciò che è successo nell’azienda con il quale lavora. Avevamo obiettivi sfidanti (+30% di sviluppo Agile internamente) da portare in porto in condizioni difficilissime. Hanno deciso gli outcome che volevamo portare a casa:

  • La trasparenza dei progressi al fine di tranquillizzare il management.
  • Un modo semplice di lavorare e delle regole comuni.
  • Uno stile di management che fosse efficace ma rispettoso delle persone.
  • Il coaching come relazione di aiuto individuale.
  • Degli strumenti di supporto alla nuova situazione lavorativa.
  • Un percorso chiaro di trasformazione che aiutasse senza sovraccaricare.

Ma sopra ogni cosa hanno verificato che la situazione permetteva di veicolare pochi e semplici messaggi.

Ritorno alle radici di Scrum

Si è deciso di tornare alle radici di Scrum selezionando le cose più importanti ed eliminando tutte le sovrastrutture.
Per supportare questo percorso hanno realizzato dei “prodotti”:

  • Un set di KPI (numeri) che aiutasse tutti a monitorare i progressi.
  • Uno o massimo due obiettivi per ogni team che partiva al posto di una complessa roadmap progettuale.
  • Un documento metodologico con regole e processi chiari.
  • Supporto di Coaching “one to one” per gli Scrum Master.
  • Bikablo come strumento di visualizzazione efficace.
  • La community dei Coach per gestire e supportare la transizione.

Il coaching ci ha permesso di “avere cura” dei colleghi che si sono ritrovati a lavorare in situazioni personali e professionali stressanti e faticose.

In conclusione del suo talk a questa edizione dell’Agile Venture Vimercate Davide, come ognuno di noi, non sa come sarà domani, ma come è l’oggi in base ai nostri comportamenti. In azienda sono soddisfatti del lavoro fatto fino ad oggi. Impegnarsi per rendere tutto più semplice ha aiutato a rendere tutto anche molto più comprensibile ai colleghi. Mai come in questi mesi è capitato di avere richieste, da parte di alcuni gruppi di lavoro che ci hanno chiesto spontaneamente di iniziare a lavorare in Scrum.

Dipingere come uno Scultore

Giuseppe e Antonio per questo Agile Venture Vimercate hanno preparato una sessione che ha origini molto antiche. Dobbiamo infatti fare un salto indietro quindicesimo secolo, quando il famosissimo scultore Michelangelo dovette accettare un cambiamento epocale. Di cosa si trattò? L’allora papa Giulio II commissionò all’artista, ribadiamo scultore, l’opera di decorazione della Cappella Sistina…difficile rifiutare, e il risultato è quello che tutti oggi conosciamo e ammiriamo.

La metafora del cambiamento di Michelangelo ci insegna come accettando, abbracciando e superando il cambiamento potremmo anche noi compiere il nostro capolavoro.

Nuovo scenario, nuovi problemi ma anche opportunità

La crisi sanitaria portata dal Covid19 ha colpito tutti e ha portato anche ad una crisi economica, come spiegato da alcuni grafici riportati da Giuseppe e Antonio. Si stima che nel 2022 probabilmente si tornerà ai livelli economici pre-pandemia, e questo varrà per lo più per le nazioni più digitalizzate.

Le crisi sanitaria ed economica hanno portato ad un’altra crisi: quella umana. La situazione ha portato nuove sfide, come quella dell'”home working”, In Italia si è passati da 500 mila a circa 8 milioni di lavoratori da remoto, ovviamente con tutte le difficoltà del caso che si riassumono sotto le seguenti categorie:

  • Comunicazione: se prima si avevano tutte le persone in una stanza, da mesi dobbiamo ricorrere a videochiamate ed altri strumenti. Problemi sia tecnici (scarsa connessione ad Internet da casa) che umani (soglia di attenzione tende ad abbassarsi).
  • Leadership: complicato gestire il team quando non si lavora in presenza.
  • Self-organization.
  • Bilanciamento tra lavoro e vita privata: si tende a lavorare più ore, perché “tanto hai il pc sempre lì con te, a casa”.

Come superare le difficoltà?

Giuseppe e Antonio ci hanno riportato alcuni esempi tratti dalla loro esperienza in azienda. Ad esempio, avevano creato dei momenti ad-hoc per chiacchierare tra colleghi, per molteplici motivi: risollevare il morale delle persone, rimanere aggiornati sulla pandemia nel mondo, impedire che la gente prendesse l’abitudine di lavorare anche la sera, per assenza di possibilità di fare altro.
Per chi era abituato a lavorare in Pair Programming, ci si è organizzati per farlo anche da remoto. E più in generale, si tenevano aperte stanze di meeting affinché chiunque, del team, potesse entrare per discutere di eventuali problematiche o semplicemente scambiare quattro chiacchiere.

Conclusioni

Un’edizione dell’Agile Venture Vimercate diversa dal solito. Vuoi perché è stata la prima edizione da remoto, vuoi perché si è parlato di un argomento delicato e che inevitabilmente ha cambiato per sempre le nostre abitudini…è stato però un bel momento, conclusosi con una Tavola Rotonda tutti insieme.

Con la speranza di potervi scrivere del prossimo evento IAM organizzato in presenza, vi saluto e vi ringrazio per aver letto l’articolo.

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