La complessa strada verso l’Agile
Nei panni di un Project Manager volenteroso…
Sei un Project Manager che lavora da qualche tempo con un team di professionisti. Hai una mentalità Agile e, anche se la tua nuova azienda non conosceva questa filosofia, sei riuscito a trasferire alcuni dei suoi valori ai dirigenti i quali hanno iniziato a desiderare un clima migliore per l’azienda abbandonando il vecchio e tristissimo stile manageriale “zitto e lavora”.
A livello produttivo magari potrebbe andare meglio, ma tutto sommato il team non produce poco. Il problema più grosso è che non riesci ad entrare in sintonia con il team, non riesci a conoscerne i membri e noti che il clima aziendale ha ostacolato negli anni lo sviluppo di una buona comunicazione. E questo vale sia tra i “piani alti” e i team di sviluppo, che tra i membri stessi del team. Hai provato di tutto: metodologie e cerimonie, attività di coaching, hai cercato di promuovere un clima di trasparenza e collaborazione, ma nessuno si è aperto al dialogo. Senti una grande resistenza nel comunicare all’azienda, e a te stesso, quello che non va, o, peggio, una gran fatica a capire che c’è qualcosa che non va e cosa. Nel team c’è una fortissima competizione e difficilmente un membro chiede apertamente aiuto. Ognuno è blindato nel suo castello di conoscenza e “daily duties” e se le tiene strette. Questa è proprio bella, in genere devi lottare come un leone per poter convincere i dirigenti ad adottare una mentalità più agile, questa volta invece è successo tutto il contrario e a resistere sono i team di sviluppo!
La resistenza al cambiamento. Di chi è la colpa?
Ovviamente non è colpa del team in sé, semplicemente il clima aziendale ha scoraggiato sempre di più la comunicazione. Si è arrivati al punto in cui, anche se tu e la tua azienda siete volenterosi di cambiare le cose, sentite che il clima di scarsa comunicazione, fatto di cose non dette e brontolii soffusi e mai chiari, che state cercando di estirpare per favorire proprio i dipendenti stessi, ne è diventato parte integrante. È diventato un carro armato, resistente ad ogni input.
Nonostante tutti i tuoi sforzi, le persone in azienda hanno paura di essere trasparenti e non si aprono con te perché si ostinano a vederti come un “capo”, uno di quelli che, in caso, riporta tutto ai piani alti, che “fa la spia”.
Ti senti perso, perché proprio tu che hai spinto per questo cambiamento, continui a fallire nel realizzarlo dove conta davvero.
Non disperare!