Unconference
Basata sulla metodologia Open Space Technology [1], una unconference (o open conference) è una conferenza la cui agenda è organizzata al momento. L’idea è che le proposte arrivino dal basso, dai partecipanti stessi, affinché si abbiano argomenti tutti di reale interesse.
Non solo argomenti da proporre, ma anche richieste di aiuto, dubbi, spunti che possano generare una discussione costruttiva.
Esiste una sola legge, la Legge dei due piedi, ossia che abbiamo il dovere di andare dove possiamo trarre/apportare valore, e si basa su quattro principi:
- Quando comincia è il momento giusto.
- Chiunque venga è la persona giusta.
- Quando è finita, è finita.
- Qualsiasi cosa accada, è l’unica che poteva accadere.
Come i calabroni e le farfalle, i partecipanti sono liberi di spostarsi di stanza in stanza, trasportando in questo caso informazione e conoscenza.
La nostra unconference…virtuale
Alessandro Giardina, nostro Agile Delivery Manager (se volete saperne di più, vi invito a iscrivervi a questo gruppo LinkedIn) e cerimoniere ufficiale delle unconference, ha curato l’evento avvalendosi di Miro e Microsoft Teams per le stanze virtuali. Brevemente, Miro è una online collaborative whiteboarding platform che consente a team distribuiti di lavorare efficacemente insieme, dal brainstorming con sticky notes digitali alla pianificazione e gestione di flussi di lavoro Agili. Miro mette a disposizione una serie completa di funzionalità di collaborazione tra cui video, chat, presentazione e condivisione, per rendere più semplice il lavoro cross-funzionale di team e semplificare la collaborazione.
Come è organizzata la whiteboard della nostra unconference?
Alessandro, con l’aiuto di uno dei nostri UX/UI designer Giacomo Nava, ha allestito tre spazi ben definiti:
- Marketplace, contenente immagini evocativi dei quattro principi e la regola dei due piedi, e appunto la scaletta dell’unconference con i talk proposti.
- Parking lot, un vero e proprio parcheggio di tutte le proposte fatte e magari scartate.
- Una tabella che rappresenta l’agenda. Tante colonne quante sono le stanze virtuali e solitamente sette righe che scandiscono i tempi dell’unconference: apertura, due sessioni di talk, coffee break, altre due sessioni, e chiusura dell’evento.
- Feedback, con tre poster per collezionare feedback sullo schema Mad Sad Glad [2].
Il resto della whiteboard è a disposizione dei partecipanti per creare qualunque nota relativa a spunti acquisiti, link a slide o altro materiale inerente alle sessioni.
Qual è l’agenda della nostra unconference?
Dopo una fase introduttiva in cui Alessandro spiega il format per i nuovi, vengono dedicati una quindicina di minuti per proporre i talk/discussioni/domande in cerca di risposta.
Terminato questo momento, viene fatta un’attività di marketplace dove ogni post-it contenente la proposta viene spiegato in pochi secondi e poi collocato in uno degli slot.
Come accennato prima, ognuna delle quattro stanze è rappresentata da una room con Microsoft Teams. Il link a ogni stanza virtuale è raggiungibile dall’intestazione della colonna della tabella nel marketplace.