Perché è nata la figura dell’ADM? Le esigenze aziendali
Nel 2019, data la crescita del numero di collaboratori e del numero di team in cui erano organizzati, per Intré era diventato sempre più difficile avere una visione complessiva della situazione dei diversi team e dei progetti in corso.
Ed era diventato ancora più difficile essere sempre consapevoli delle dinamiche interne dei team e del giusto supporto da fornire alle persone, con il rischio di lasciarle a un senso di abbandono.
La necessità era quella di avere una figura che potesse fare da raccordo fra:
- i team e il board aziendale, per portare consapevolezza sulle diverse necessità e situazioni, agevolando il flusso di informazioni tra le due parti;
- i team e il cliente, per facilitare la comunicazione e dividere con chiarezza l’aspetto operativo da quello commerciale;
- i diversi team, per tenere saldo il tessuto sociale dell’azienda anche tra coloro che non lavorano insieme nella quotidianità;
- le persone dello stesso team, per capire la presenza di eventuali problemi relazionali, di comunicazione e di altro tipo.
Che nome dare a questo nuovo ruolo?
Una figura di questo tipo non ha un’etichetta e non è prevista dalle Metodologie Agili. Nella nostra visione è un po’ Scrum Master, un po’ Agile Coach, un po’ Manager. Ma è anche un valido supporto quando necessario, capace di cambiare ruolo con prontezza per poter offrire un aiuto e affrontare le diverse situazioni che si presentano.
In Intré abbiamo deciso di etichettarla Agile Delivery Manager (ADM), in quanto abbiamo trovato affinità con alcune definizioni di ADM già esistenti, e abbiamo progressivamente definito il ruolo sulla base delle nostre necessità ed esperienze quotidiane.