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Polenta & Deploy: la unconference del successo

16 Novembre 2021 - 3 minuti di lettura

Dal 23 al 25 Settembre si è svolta la prima edizione dell’unconference probabilmente meno preparata di tutti i tempi.
L’evento Polenta & Deploy nasce, in particolar modo, da un’esigenza: quella del vivere la comunità, ma non attraverso un microfono e una webcam: dal vivo!

Tutti sappiamo bene come mai non sia stato possibile organizzare eventi in presenza negli ultimi due anni.
Grazie alla situazione attuale però, nulla ha potuto fermare la scintilla che nelle menti dei tre organizzatori – Alberto Acerbis, Alessandro Colla e Ferdinando Santacroce – ha permesso alla conferenza di prendere forma!

In questo mio articolo, scritto a quattro mani con Damiano Salvi, vi forniremo un breve ma succoso resoconto di questa due giorni di unconference immersi nei meravigliosi paesaggi montani del Trentito-Alto Adige.

Buona lettura.

Il formato: unconference

In un’unconference non esiste un argomento prestabilito: le proposte emergono durante un momento chiamato “marketplace” che viene svolto a inizio conferenza, secondo la metodologia “Open Space Technology”. Che si svolga in presenza o in remoto, l’intento è scrivere la propria proposta su di un post-it da riporre nella cella di una tabella che indica ora (righe) e luogo (colonne) del talk.

Per questa unconference un talk aveva durata di 45 minuti, ma in realtà la durata può variare: una peculiarità di questo formato è infatti la flessibilità dell’organizzazione!
Riprendendo i principi 3 e 4 dell’Open Space Technology:

  • Quando comincia è il momento giusto.
  • Quando è finita è finita.

Basti pensare che alcune sessioni sono durate ore!

Come è andata?

Partiamo dal Giovedì dell’arrivo a Madonna di Campiglio: nessun marketplace, nessuna sessione ufficiale, nessuno era speaker.
Più di 20 persone si ritrovano dopo mesi, anzi anni, difficilissimi e dopo i saluti si inizia a parlare nella hall o al tavolo del bar. Ed ecco che qui iniziano chiacchierate molto interessanti, ecco che qui “inizia la conferenza”.

 

Per me unconference vuol dire proprio questo: parlare di interessi comuni. Che si tratti di una sessione pianificata in una fascia oraria o “a caso” poco cambia! Le discussioni sono durate per tutto l’aperitivo, cena e post-cena fino a raggiungere un’ora piuttosto tarda della notte.

Il giorno successivo, dopo ovviamente una buonissima colazione, il momento del marketplace. Le proposte sono state numerose, spaziando da sessioni di live coding a richieste di consigli (non per forza tecnici) quali “Cosa puoi fare se hai persone con comportamenti tossici in un team?”. Sono stati trattati anche argomenti apparentemente off-topic come ad esempio la felicità.
Non sono poi mancate discussioni su argomenti più tecnici come ad esempio “Quali sono gli strumenti utili per il lavoro da remoto?”, “Learning path”, “Architetture & cloud”, recruiting, progetti open source e DDD… ma anche di molto altro!

Il Sabato della partenza

Dopo una giornata stimolante come quella di Venerdì, quasi all’unanimità si è deciso di spostare il gruppo dall’hotel in cui alloggiavamo a una malga a pochi minuti di auto.

Alcuni si sono dati all’attività fisica “spinta”: in Trentino-Alto Adige è facile trovare luoghi per fare camminate bellissime, e una buona parte del gruppo è andata in ferrata.

Altri, mossi dalla volontà comunque di fare attività fisica ma meno temerari, hanno fatto una passeggiata di un’oretta circa su un sentiero che parte proprio dalla malga dove ci eravamo trasferiti.

Il resto del gruppo, circa 6 o 7 persone, ha deciso di fare pensate un po’…un altro piccolo marketplace per provare a continuare la conferenza.

Nonostante le numerose proposte del giorno prima, anche in questo caso le iniziative sono state tante e di qualità. Poter chiacchierare all’aperto, con una panorama spettacolare e un sole splendente, ha reso ancora migliore la mattinata.

Conclusioni

Le considerazioni finali sono ovvie: esserci trovati fisicamente, dopo tutto questo tempo perlopiù in un contesto del genere, è stato veramente un toccasana sotto tutti i punti di vista.

Speriamo di ripetere prestissimo una nuova edizione, magari ci sarà un “Pandoro & deploy”?