Le sessioni di gioco di D&D…e l’Agile
Ogni sessione di gioco può essere tranquillamente paragonabile a uno sprint in Scrum, durante il quale ogni giocatore non solo cerca di portare a termine la propria storia, ma si impegna anche a supportare i propri compagni.
L’unione fa la forza, sempre
Gli ostacoli che i personaggi affrontano, dai nemici incontrati alle trappole da schivare agli enigmi da risolvere, sono una perfetta metafora di tutti i problemi e gli imprevisti che un team di sviluppo potrebbe essere costretto a fronteggiare.
I singoli individui da soli possono non essere capaci di superare una difficoltà, ma la collaborazione può rendere il totale maggiore della somma delle parti. Lo scopo di ogni sessione non è tanto quello di completare il proprio piccolo obiettivo personale, ma soprattutto collaborare per il raggiungimento di un goal comune.
Per esempio, se un guerriero non è abbastanza forte per colpire un avversario, il chierico può supportarlo con una benedizione che lo rende più competente nella battaglia. Allo stesso modo, se uno sviluppatore è in difficoltà con un task di sviluppo, può ricorrere all’aiuto del team organizzando una sessione di Pair Programming.
Dungeon Master, Product Owner e Scrum Master
Le sessioni di gioco sono organizzate preventivamente da un Dungeon Master (D.M.), che in quest’ottica ricopre un ruolo equivalente a quello del Product Owner (abbreviato in P.O.) in Scrum. Brevemente, un P.O. definisce degli obiettivi globali di una campagna (ovvero le Epiche) e obiettivi di ogni singola sessione (gli sprint), con le corrispondenti sfide (User Story) da affrontare. Come un bravo P.O., il D.M.:
- rimane disponibile durante la sessione per rispondere a dubbi e domande che emergono dal team;
- per rendere soddisfacente la campagna per tutti, deve tenere conto delle effettive possibilità (capacity) del team in modo da tarare le sfide al giusto livello.
Quando la sessione di gioco inizia, il Dungeon Master assume un ruolo da facilitatore, più simile a quello dello Scrum Master.