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Parliamo di Retrospettiva durante la Unconference

10 Marzo 2024 - 4 minuti di lettura

All’Intré Camp del 1° febbraio 2023 è stata organizzata, come di consueto, una sessione pomeridiana di unconference e ho deciso di sfruttare l’occasione per proporre un confronto sul tema della retrospettiva di team.

Con questo articolo ripercorreremo insieme quanto accaduto e vi fornirò degli interessanti spunti di riflessione.

Perché parlare di retrospettiva?

L’obiettivo che mi sono posto

La unconference è quel momento in cui poter non solo esporre quanto appreso negli ultimi mesi, ma anche confrontarsi su tematiche di interesse comuni.

L’idea è di proporre una sessione di confronto è utile per:

  • analizzare le problematiche che emergono durante le retrospettive nei team e per discutere sulle possibili azioni da compiere;
  • raccontare le tipologie di retrospettiva che ho sperimentato in team;
  • chiedere ai partecipanti come vengono gestite le retrospettive nei loro team, quali tipologie usano, se le svolgono in presenza o da remoto e con quali vantaggi e svantaggi.

L’obiettivo finale è di raccogliere abbastanza idee e spunti tali da rendere più efficiente il momento della retrospettiva.

Come ho organizzato il momento di confronto?

Per sfruttare al massimo il tempo a disposizione e permettere a tutti i presenti di parlare, ho pensato che il tempo massimo di intervento fosse non superiore ai 2 minuti.
Insieme alla collega Veronica Brosio e uno dei nostri graditi ospiti Ferdinando Santacroce, i quali mi hanno aiutato nella facilitazione, abbiamo reso la discussione informale utilizzando una pallina come “microfono” che lanciavamo alla persona che chiedeva la parola.

Che cosa è emerso dall’incontro?

Sono state identificate due aree di argomenti inerenti alla retrospettiva: i problemi e le nuove idee/proposte, più qualche domanda finale.

I problemi

Di seguito vi riporto alcune delle tematiche che sono emerse dall’esperienza dei partecipanti con le retrospettive.

  • Difficoltà nell’essere onesti: ci sono ambienti o situazioni in cui si fa fatica a essere onesti e a dire tutto quello che si pensa, per motivi che possono essere di varia natura.
  • Sempre lo stesso formato: utilizzare sempre gli stessi formati di retrospettiva può risultare monotono o noioso, a volte distaccarsi dai soliti formati aiuta a fare uscire alcune tematiche.
  • Non propongo azioni tanto so che non verranno portate a termine: in alcuni ambienti può capire una situazione per cui alcune azioni, nonostante vengano identificate, non vengono poi portate a termine.
  • Muro del pianto: la retrospettiva non è un momento in cui riportare solo i problemi e/o frustrazioni.
  • La retrospettiva è un’attività “svilita”, poco considerata o apprezzata.
  • Il “remoto” rende la retrospettiva più difficile: purtroppo negli ultimi anni siamo stati forzati a lavorare da remoto, e lo stesso vale quindi per riunioni come le retrospettive. La retrospettiva svolta da remoto non ha la stessa efficacia di quella in presenza dato che alcune persone possono sentirsi meno coinvolte o meno partecipi.
  • Inibizione dei nuovi arrivati: gli ultimi membri nel team hanno sempre bisogno di qualche retrospettiva prima di riuscire a parteciparvi attivamente, si potrebbe trovare un modo per coinvolgerli di più.
  • Retrospettiva “travisata”, il cliente che si lamenta, il team inibito, l’assenza di un facilitatore ecc.
  • È semplice fare male una retrospettiva e difficile farla bene!“.
  • Ci sono persone che proprio non la digeriscono…“: bisogna trasmettere un messaggio che faccia capire l’importanza e la potenza delle retrospettive.
  • Retrospettiva != si risolvono i problemi“.
  • Durante una retrospettiva gli obiettivi personali sono in contrasto con quelli del team.

Nuove idee e proposte

La discussione ha fatto emergere non solo i problemi, ma anche alcune idee e proposte di miglioramento di una retrospettiva di team.

  • Si potrebbero proporre diversi esercizi per far emergere questioni differenti.
  • Organizzare retrospettive dedicate a una specifica situazione, non solo a fine sprint.
  • Migliorare i rapporti personali, “svilupparli” nel tempo, aiuta sicuramente.
  • Riprendendo il punto precedente, anche il “clima” del team è un altro aspetto che conta molto.
  • Durante una retrospettiva è importante riportare anche gli eventi piacevoli, non è un momento da dedicare esclusivamente a tutto ciò che di negativo è capitato al team.
  • Lo Scrum Master potrebbe fungere da “portavalori” del team.

Conclusioni

La retrospettiva è un momento importante per il team e per questo motivo tutte le persone coinvolte devono viverlo con entusiasmo e concentrazione, perché può portare solo che miglioramenti.
Prima di salutarci, se le tematiche trattate in questo articolo ti interessano e desideri scambiare opinioni, suggerimenti o semplicemente condividere le tue esperienze, non esitare a contattarmi. 

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