Zombie Scrum, Liberating Structures e The Liberators Network
L’idea della community e dei meetup nasce dal libro The Zombie Scrum Survival Guide [3] di Barry Overeem e Johannes Schartau che ho avuto il piacere di ascoltare durante gli Italian Agile Days 2020.
Per combattere gli zombie è innanzitutto opportuno conoscerli, capire quali possano essere i sintomi (ad esempio scarsa partecipazione di alcuni membri del team a cerimonie Scrum, oppure scarsa comunicazione). Sono tutti atteggiamenti che potrebbero far pensare che Scrum non sia gradito, forse perché non compreso nel suo intento, nel valore che apporta.
Ed ecco che entrano le Liberating Structures [4] ovvero degli strumenti di facilitazione – facili da imparare anche per i meno esperti – che permettono di coinvolgere attivamente tutti i membri di un gruppo in ogni fase di un processo. Sono tecniche semplici da applicare ma contemporaneamente molto efficaci nel promuovere una partecipazione vivace in gruppi di qualsiasi dimensione. Attraverso le Liberating Structures ogni membro del team si sentirà completamente partecipe e così sarà possibile liberare il potenziale creativo di tutti.
Scopo degli incontri del The Liberators Network – Italy (l’immagine seguente mostra il network completo) sarà quindi di cercare di recuperare l’essenza di Scrum e capire dove invece si fa Zombie Scrum utilizzando alcune delle 33 (ad oggi) Liberating Structures.
Attorno alla domanda Qual è l’intento profondo di Scrum? abbiamo ragionato e condiviso idee applicando 2 delle 33 Liberating Structures, 1-2-4-ALL e TRIZ, che spiegherò nei successivi paragrafi.