Intré Camp 22 settembre 2025 – La Camilla
In questo articolo vi raccontiamo l’esperienza dell’Intré Camp del 22 settembre 2025, ospitato presso La Camilla di Concorezzo (MB).
È stata una giornata diversa dal solito: al posto della consueta gildonferenza, uno dei due appuntamenti fissi di ogni camp, abbiamo scelto di dare spazio a un’unconference più estesa e, soprattutto, a un momento di confronto collettivo nella modalità fishbowl.
Buona lettura!
Apertura della giornata
Il momento introduttivo dell’Intré Camp si è aperto con gli aggiornamenti sull’andamento di Intré e sulle iniziative future, seguiti dagli interventi delle persone che guidano due delle nostre Business Unit.
Francesco Rigillo, CEO di Intré e di Betrusted, ha presentato una panoramica sul business e sui risultati raggiunti a settembre 2025.
A seguire, Davide Ornaghi e Andrea Caglio hanno condiviso aggiornamenti sui percorsi di Betrusted e Memoria, Business Unit dell’ecosistema Intré che si occupano rispettivamente di cybersecurity e di AI.
In chiusura di questo primo momento, Fabio Ghislandi, Executive Agile Coach e partner di Intré, ha introdotto i colleghi entrati di recente in azienda:
- Enrico Ingenito, Sales Director di Betrusted
- Gabriele Riva, Account Manager di Betrusted.
Fishbowl
Stiamo vivendo, negli ultimi anni, una ennesima rivoluzione: l’avvento dell’Intelligenza Artificiale, o IA (o AI, dall’inglese Artificial Intelligence).
Volente o dolente, usiamo sempre più spesso tool di IA nelle attività lavorative e nella quotidianità, basti pensare a Copilot, al diffusissimo ChatGPT, oppure Gemini, o DeepSeek… e chi più ne ha più ne metta.
Ma l’IA come sta impattando realmente le nostre vite, nel lavoro e nel quotidiano, e quali sono i nostri comportamenti verso questi strumenti?
In questo Intré Camp abbiamo deciso di prenderci del tempo per parlarne insieme, migliore occasione non poteva esserci.
Per farlo, abbiamo sperimentato il modello fishbowl, una tecnica di facilitazione che alterna ascolto e partecipazione attiva. I partecipanti sono disposti in due cerchi concentrici: chi siede nel cerchio esterno ascolta, mentre nel cerchio interno avviene la conversazione. Quest’ultimo è composto da quattro sedie: tre occupate da chi desidera intervenire e una che deve sempre rimanere libera. Proprio questa sedia consente a chi è all’esterno di entrare nella discussione, a condizione che una delle altre venga liberata: in questo modo ogni nuovo ingresso favorisce la rotazione degli interventi.
La fishbowl è particolarmente adatta per affrontare temi caldi o per condividere idee e punti di vista diversi. A differenza di una discussione aperta con tutto il gruppo – che può diventare dispersiva e lasciare spazio solo ai più attivi – questa modalità dà a tutti l’opportunità di contribuire in maniera equilibrata.
L’esperimento si è rivelato positivo. Abbiamo affrontato un tema che spesso ricorre nelle conversazioni quotidiane tra scrivanie e call, su cui non mancano opinioni differenti. La fishbowl ci ha regalato un momento “istituzionale” per parlarne: un punto di partenza che sicuramente non si esaurisce qui.
Best Summer Holiday Photo
Nel corso dei mesi che hanno preceduto questo Intré Camp è stato riproposto il contest dedicato alle più belle fotografie scattate durante l’estate. Come per le precedenti edizioni, il concorso è stato apprezzato: ben 22 foto proposte!
Tramite un sondaggio aperto a tutta l’azienda sono state selezionati i tre migliori scatti, realizzati da:
Congratulazioni ai vincitori e complimenti a tutte le persone che hanno partecipato regalandoci davvero delle belle istantanee di questa estate 2025.
Il marketplace della unconference
Fabio Ghislandi, Executive Agile Coach e partner di Intré, ha guidato il momento del marketplace, durante il quale viene definito il programma della unconference: ogni partecipante, con un post-it alla mano, presenta la propria sessione e la colloca in uno degli slot orari disponibili in agenda.
Al termine delle presentazioni, è stato lasciato spazio per confermare la configurazione proposta o apportare modifiche, seguendo un’unica regola: solo chi propone lo spostamento, insieme al proprietario del post-it interessato, può decidere l’eventuale variazione.
Unconference
Discussioni aperte, presentazione dei lavori di studio individuale e di gruppo e condivisione di esperienze personali sono alcune delle tipologie di sessioni proposte durante questa unconference più ampia e partecipata.
Di seguito vi riportiamo la sintesi di alcune sessioni.
La SEO
Luca Cruciani ha parlato di un tema caro tanto quanto spinoso per coloro che si occupano di contenuti per il web e marketing: la SEO (Search Engine Optimization). Nella pratica la SEO è l’insieme delle tecniche che migliorano la posizione di un sito web nei risultati di ricerca organici nei motori di ricerca.
L’intervento di Luca ha approfondito i concetti principali della SEO e ci siamo soffermati in particolare sui backlink e di quali azioni potremmo fare per potenziarli per i nostri siti web. Abbiamo visto gli strumenti più utili per scrivere contenuti di qualità, per monitorare la performance dei siti web e abbiamo aperto la discussione sul futuro della SEO: la GEO (Generative Engine Optimization).
Certificazioni software, hanno ancora senso al tempo dell’IA?
Carlo Mandelli ha raccontato la sua esperienza con la certificazione Mid-Level Angular Developer, che lo ha portato a riflettere su quanto, in un periodo caratterizzato da una forte spinta verso l’intelligenza artificiale, abbia ancora senso investire tempo ed energie in certificazioni specifiche per un linguaggio di programmazione.
Di seguito, i dubbi di Carlo:
- il rischio di dedicare tempo allo studio di una certificazione che non viene applicata subito, con la conseguenza di dimenticare parte delle nozioni e ritrovarsi con competenze rapidamente superate;
- la necessità di mantenere flessibilità: quante certificazioni servono davvero? E fino a che punto è possibile gestirle e mantenerle vive nel tempo?
- l’opportunità di concentrarsi non tanto sulle certificazioni tradizionali, quanto sull’apprendimento di come sfruttare al meglio l’IA per risolvere problemi, dato che oggi è già in grado di proporre codice o procedure pronte.
Durante la discussione aperta sono emersi diversi spunti:
- la certificazione può essere un requisito per accedere a determinate posizioni lavorative;
- può costituire un requisito necessario per consentire all’azienda di acquisire clienti;
- offre un livello di competenza utile a valutare se il codice generato dall’IA sia corretto, visto che spesso non raggiunge ancora la qualità desiderata;
- il percorso di certificazione, attraverso lo studio, contribuisce a sviluppare un approccio mentale alla risoluzione dei problemi che va oltre il singolo linguaggio;
- in futuro, probabilmente, le certificazioni saranno meno legate a uno specifico linguaggio e più orientate alla capacità di risolvere problemi e di saperli descrivere all’IA per ottenere codice migliore.
In conclusione, sì: oggi una certificazione può ancora rappresentare un valore, sia per la crescita del professionista sia per rispondere alle esigenze del contesto lavorativo.
Function calling con LLM
Andrea Caglio, Luca Giudici e Luca Pozzoli hanno esplorato il Function calling con i Large Language Model, una funzionalità che permette agli LLM non solo di generare testo, ma anche di interagire con sistemi esterni invocando funzioni come esattamente come se fossero strumenti a loro disposizione. Durante la sessione si è visto come, partendo da una richiesta dell’utente, il modello possa decidere autonomamente di chiamare le funzioni disponibili, fornendo anche parametri necessari nel formato corretto.
La presentazione si è conclusa con alcuni esempi pratici che hanno mostrato l’applicazione concreta di questo approccio.
IEEE 802.1x
Nella sua presentazione Daniele Percivaldi ha esposto quello che ha imparato sul protocollo IEEE 802.1x relativamente alle connessioni ethernet. Con quanto appreso l’intenzione è di rendere ancor più sicura la rete di Intré prima, e dei clienti poi. Un passo in più verso uno standard qualitativo più elevato che possa distinguere Intré sul mercato delle reti e della sicurezza.
Critical Thinking sul progresso tecnologico
Roberto Aceti ha proposto una discussione aperta su come il progresso tecnologico sta migliorando la vita dell’essere umano e se lo sta facendo in modo etico. Parlare di etica in 45 minuti è difficile e della vastità del progresso tecnologico neanche, ma sono domande che un developer di oggi non può non farsi e non può non approfondire. Infinite scrolling, droni per scopi bellici, AI che agisce come gli psicologi: queste sono solo alcune delle invenzioni tecnologiche più recenti sulle quali ci siamo interrogati. Come sviluppatori, che ruolo abbiamo in tutto ciò? La domanda rimane sul tavolo e ce la portiamo dentro ogni giorno.
Quello che ho imparato su Midjourney
Miriam Civiero ha mostrato il suo lavoro di studio con Midjourney svolto nel periodo di lavoro estivo. Miriam ci ha mostrato i suoi esperimenti, come scrivere un prompt al meglio e come giocare con i parametri per rendere reale l’immagine che visualizziamo nella testa.
Conclusione
Al termine dell’ultima track della unconference, ci siamo ritrovati nella sala comune per condividere feedback sull’esperienza vissuta e concludere insieme questa intensa giornata.
Ci rivediamo al prossimo Intré Camp, in programma a febbraio 2026.
Alla prossima!