Agile Teams’ Structural Dynamics
Quali sono le dinamiche che si scatenano all’interno dei team Agili? Dove nascono le emozioni, le idee?
Da queste domande è iniziato il ragionamento di Cristina Paternoster sul tema delle dinamiche all’interno dei team Agili.
Da sempre noi esseri umani siamo un mix di idee ed emozioni talvolta difficili da esternare. Ricordando ciò che già sostenevano i grandi filosofi del passato, poteva all’epoca – come oggi – esserci di aiuto la figura di un mentore. Ognuno di noi è diverso per attitudini, comportamenti…a renderci unici intervengono altri fattori quali la cultura e l’habitat.
Come possiamo quindi stimolare l’immaginazione?
Tuckman Ladder e stili di leadership
Ci viene in aiuto il Tuckman Ladder model of team development – più conosciuto come Tuckman Ladder – proposto da Bruce Tuckman nel 1962.
Il modello, frutto di un’accurata analisi di molti lavori precedenti svolti su piccoli gruppi di persone, prevedeva inizialmente i quattro stadi forming, storming, norming e performing portati a cinque in un secondo momento con l’aggiunta dello stadio di adjourning. Queste cinque fasi caratterizzano il processo evolutivo mediante il quale i membri di un gruppo possono, laddove le condizioni lo consentano, dotarsi di strumenti adeguati per svolgere al meglio i propri compiti.
Come si combina tutto ciò con i team Agili?
Subentra il concetto di leadership o meglio dei vari stili di leadership che potrebbero essere adottati in ognuno degli stadi del modello di Tuckman. Cristina ci ha proposto alcuni esempi, ad esempio nella fase di forming si suggerisce di adottare uno stile di leadership direttivo mentre per il norming sarebbe meglio adottare uno stile più di supporto. Per ulteriori approfondimenti su Tuckman e gli stili di leadership vi consiglio la lettura di questo articolo.
Kantor 4 Player Model
Persone con abitudini e ruoli diversi formano un team funzionante. Il modello ideato da David Kantor può aiutarci a capire una squadra nelle sue interazioni perché si concentra sulle dinamiche che derivano dall’avere quattro ruoli diversi: promotori, seguaci, avversari e spettatori. A questa pagina potete trovare ulteriori dettagli sul modello che può essere applicato per la risoluzione di conflitti all’interno di un team.
In base al sistema in cui un team opera, l’Agile come si inserisce?
Cristina, durante il suo discorso, ha posto l’attenzione sulle tipologie di sistemi in cui un team opera. Questi sistemi possono essere:
- Aperti, e la metodologia e filosogia Agile funziona bene perché crea sistemi partecipativi, con teamwork, e inclusivi, dove tutti vengono ascoltati. C’è collaborazione.
- Chiusi, come le organizzazioni di una volta che lavoravano – e tutt’oggi lavorano – seguendo il modello Waterfall. Stiamo parlando di classici sistemi con gerarchia rigida e quindi ruoli e responsabilità ben definite e chiuse, poco aperte al cambiamento.
- Random, ovvero le startup. Situazioni ancora non ben strutturate, con confini deboli e quindi aperte a iniziative e creatività. Anche in questa tipologia di sistema l’Agile funziona molto bene.
Qual è quindi la composizione giusta di un team Agile affinché sia pienamente rispondente al cliente e che sia efficiente?
Secondo Cristina, al di là delle expertise verticali (team cross-funzionali), le cosiddette soft skill sono fondamentali facendo attenzione affinché ci sia una composizione mista del gruppo.